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Capitolo 8: Battiti confusi

  Capitolo 8: Battiti confusi

  I giorni scorrevano, ma Akihiro non riusciva a togliersi dalla testa quella foto.

  Appena tornato a casa da scuola, si chiuse nella sua stanza, stringendo quella foto tra le mani. Era un'immagine sbiadita di lui da bambino accanto ad una bambina dai capelli viola. Sua madre gli aveva detto che quella bambina fosse Aoi, ma lui non riusciva a crederci. Possibile che in realtà si conoscessero da così tanto tempo? Perchè non ricordava nulla?

  Si passò una mano tra i capelli, frustrato. Il cuore gli martellava nel petto. E se sua madre avesse ragione? Se quella bambina fosse davvero Aoi... che significava per loro due adesso? Si ritrovò a pensare a lei, al modo in cui sorrideva, a come il vento le faceva ondeggiare i suoi capelli. Sentì un calore salire sul viso e scosse la testa con forza.

  -"No, non ci voglio pensare..." mormorò tra sè, lasciando cadere la foto sul letto.

  A scuola, Akihiro si sentiva in trappola. Ogni volta che Aoi gli passava accanto, il cuore gli accelerava e un nodo gli si formava in gola. si costrinse a evitare il suo sguardo, ad allontanarsi da lei il più possibile.

  Aoi, dal canto suo, sembrava notarlo. Inizialmente, pensava fosse solo una sua impressione, ma con il passare delle ore diventò evidente: Akihiro la evitava. Ogni volta che cercava di incrociare il suo sguardo, lui si voltava dall'altra parte. Quando si muoveva verso di lui, lui trovava sempre un modo per svanire.

  Durante una pausa tra le lezioni, Aoi decise di affrontarlo.

  Si avvicinò lentamente al suo banco, osservandolo con un misto di esitazione e preoccupazione. Non voleva sembrare invadente, ma doveva sapere.

  -"Akihiro..." lo chiamò con voce dolce.

  Lui tremò, le mani si strinsero ai bordi del banco. Fece un respiro profondo, ma non riuscì a guardarla negli occhi.

  Aoi abbassò leggermente lo sguardo. -"Va tutto bene? Ultimamente... mi sembri diverso."

  Akihiro sentì il cuore accelerare. Doveva rispondere. Doveva dire qualcosa. Ma la pressione gli chiudeva la gola.

  -"A-avevo da fare..." balbettò, alzandosi di scatto.

  Aoi rimase ferma, sorpresa dalla sua reazione. -"Ma-"

  Non le diede il tempo di finire la frase. Con un movimento rapido, prese la cartella e si diresse verso la porta, uscendo dalla classe senza voltarsi indietro.

  Aoi lo osservò allontanarsi, con un'espressione confusa e un leggero velo di tristezza negli occhi.

  La scena non passò inosservata.

  Souta, seduto nel suo solito posto, aveva seguito tutto. Si girò verso Akari e Ayumi, sedute poco più a destra. -"Avete visto anche voi, vero?"

  Akari incorciò le braccia, inclinando la testa. -"La sta evitando. Ma perchè?"

  Ayumi abbassò leggermente lo sguardo. Aveva notato la distanza tra i due, ma non sapeva cosa pensare. Aveva sperato che il loro piano li avvicinasse, invece sembrava che avessero ottenuto l'effetto opposto.

  -"Dobbiamo scoprire cosa sta succedendo" disse infine Akari, determinata.

  Souta annuì, incrociando le dita dietro la testa. -"E se glielo chiedessimo direttamente?"

  -"Non funzionerebbe" rispose Ayumi, scuotendo la testa. -"Se Akihiro sta evitando Aoi, non ci dirà nulla."

  Akari si battè un pugno sul palmo della mano. -"Allora dobbiamo osservarli ancora meglio."

  I tre si scambiarono un'occhiata d'intesa. Qualcosa era successo tra Akihiro e Aoi... e loro lo avrebbero scoperto.

  Il giorno successivo, era il giorno in cui sarebbero dovuti andare a casa di Aoi per studiare.

  Akihiro, mentre camminava verso scuola, prese una decisione.

  Non poteva continuare a scappare. Se voleva capire davvero cosa significasse quella foto, se voleva capire cosa provava per Aoi... Doveva affrontare la situazione.

  E forse, quel pomeriggio sarebbe stato il momento giusto per farlo.

  La giornata scolastica scolastica proseguiva, ma qualcosa era cambiato. Aoi sembrava più distratta del solito: fissava il vuoto, giocherellava con la penna e rispondeva a monosillabi alle domande degli insegnanti. Souta, Akari e Ayumi la osservarono attentamente, scambiandosi sguardi carichi di domande.

  Arrivò finalmente l'ora di motoria. I ragazzi e le ragazze si diressero verso gli spogliatoi cambiarsi. L'atmosfera era più rumorosa del solito, con chiacchiere e risate che rimbombavano nelle stanze.

  Una volta in palestra, il professore li fece iniziare con il solito stretching. Mentre gli altri si concentravano sugli esercizi, Akihiro non riusciva a staccare lo sguardo da Aoi. Lei era davanti a lui, i suoi movimenti fluidi e precisi, ma il suo sguardo tradiva un'ombra di esitazione. Akihiro era deciso. Doveva parlarle. Quel pomeriggio sarebbe stato il momento giusto.

  Finito il riscaldamento, il professore annunciò che avrebbero fatto una partita di pallavolo. Le squadre vennero organizzate rapidamente, e Akihiro si ritrovò contro Aoi.

  Souta, che giocava con lui, lo notò subito. -"Sei strano oggi" gli disse sottovoce, avvicinandosi mentre gli passava la palla.

  Akihiro tremò. -"Sono solo stanco" rispose velocemente. -"Ieri ho dovuto svolgere delle commissioni."

  Souta lo scrutò per un attimo, poi annuì, ma il suo sguardo diceva chiaramente che non fosse convinto.

  La partita iniziò. Aoi sembrava concentrata, i suoi movimenti erano precisi e sicuri. Akihiro, invece, era da un'altra parte. Perso nei suoi pensieri, sbagliò diversi passaggi e mancò persino un paio di palle facili. Ayumi, che stava giocando nella sua squadra, lo guardò preoccupata.

  Quando la partita finì, raccolse il coraggio per avvicinarsi a lui. -"A-Akihiro... tutto bene?" chiese balbettando, arrossendo leggermente.

  Akihiro la guardò sorpreso. -"Cosa?"

  -"Sembravi distratto. E stanco."

  Lui esitò per un attimo, poi ripetè la stessa scusa che aveva detto a Souta. Ayumi annuì lentamente, ma la sua espressione restava dubbiosa.

  Il professore poi richiamò tutti. -"Andate pure a cambiarvi. Tranne Akihiro e Akari, voi due aiutatemi a sistemare il materiale."

  Akihiro sospirò. -"Va bene" rispose senza entusiasmo.

  Akari, invece, sorrise leggermente. -"Ci penso io a darti ordini" scherzò, dandogli una leggera spinta sulla spalla prima di avviarsi verso il magazzino.

  Entrando nel piccolo locale, i due iniziarono a sistemare le palle e i coni negli scaffali. Il silenzio si fece improvvisamente pesante. Akari si ritrovò più volte a lanciare occhiate di sfuggita ad Akihiro. Era strano. Perchè si sentiva così? Il cuore le batteva un po' più veloce del solito e provava una leggera ansia. Non era da lei.

  Si avvicinò a lui con un'espressione pensierosa. -"Ehi, posso farti una domanda?"

  Akihiro la guardò di sfuggita, mentre posava un paio di birilli. -"Che c'è?"

  -"Perchè ti sei trasferito qui?"

  Akihiro si fermò un attimo, sorpreso dalla domanda. -"L'ho già detto il primo giorno... a causa del lavoro dei miei genitori."

  Akari annuì, ma il suo sguardo non si mosse da lui. Dopo qualche secondo, chiese: -"Hai fratelli o sorelle?"

  Akihiro la fissò, notando la sua insistenza. -"Si, ho una sorellina." Poi la guardò con sospetto. -"Perchè tutte queste domande?"

  Akari con indifferenza, cercando di mantentere un tono leggero. -"Solo curiosità."

  Akihiro sospirò, tornando a sistemare l'ultimo scaffale. -"Se è così, va bene."

  Akari lo osservò ancora per un attimo, poi si voltò e prese uno scatolone abbastanza pesante. Mentre si avvicinava per passarglielo, esitò leggermente.

  Akihiro si accorse della sua esitazione. -"Serve una mano?"

  Akari ci pensò, poi annuì. -"Sì... grazie."

  Fece un passo in avanti per dargli lo scatolone, ma in quel momento il suo piede urtò contro qualcosa. Perse l'equilibrio e inciampò, cadendo in avanti.

  Akihiro spalancò gli occhi. -"Akari-!"

  Akihiro si mosse d'istinto. Le sue braccia reagirono prima ancora che potesse pensare, facendo un passo avanti e allungando le mani verso Akari. Lo scatolone le scivolò dalle mani, rovesciandosi sul pavimento con un tonfo sordo, mentre lei perdeva l'equilibrio.

  In un attimo, i due finirono a terra.

  Il respiro di Akihiro si bloccò. Akari era sopra di lui, i loro volti a pochi centimetri di distanza. I suoi occhi, spalancati per lo shock, incontrarono quelli di lei, altrettanto sorpresi. Il rossore si diffuse rapidamente sul suo viso, mentre il cuore di Akari martellava all'impazzata.

  Silenzio.

  Akihiro percepì il calore del corpo di Akari attraverso i vestiti. Le sue mani erano ancora posate sulle spalle di lei, mentre le dita di Akari si erano strette istintivamente intorno ai polsi di lui. Nessuno dei due si mosse.

  Akari sentì il proprio respiro farsi irregolare. Il cuore le batteva così forte da temere che lui potesse sentirlo. Non riusciva a distogliere lo sguardo. Perchè si sentiva così? Perchè non voleva staccarsi?

  Le loro labbra erano così vicine...

  Poi, all'improvviso, una voce risuonò fuori dal magazzino.

  -"Nakahara? Akari?"

  La voce si fermò bruscamente.

  Akari sgranò gli occhi, come se si fosse appena svegliata da un sogno. In un lampo, si alzò di scatto, voltandosi di spalle per nascondere il viso rosso fuoco. Il cuore le martellava ancora nel petto.

  Akihiro, ancora a terra, si passò una mano sulla fronte, cercando di riprendersi. Solo quando sollevò lo sguardo si rese conto di chi fosse sulla porta.

  Aoi.

  Era ferma sulla soglia, gli occhi leggermente sgranati. Non diceva nulla, ma il suo sguardo parlava chiaro: sorpresa, confusione... e qualcosa di più profondo.

  Akihiro si sentì gelare. Il suo viso era ancora arrossato, il respiro irregolare. Cercò di dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma le parole gli si bloccarono in gola.

  Akari si voltò lentamente, con una leggera ansia addosso. -"A-Aoi... n-non è... cioè, non è quello che p-pensi" cercò di dire, ma la sua voce tremava.

  Aoi abbassò lo sguardo per un secondo, poi scosse leggermente la testa. -"Mi dispiace... non volevo interrompere."

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  Senza aggiungere altro, si voltò e si allontanò velocemente.

  Akihiro si rialzò di scatto. -"Aspetta-"

  Ma era già troppo tardi.

  Akari rimase in silenzio, guardando il pavimento. Il battito del suo cuore non si era ancora calmato. Akihiro invece si sentì improvvisamente più nervoso di prima.

  Non sapeva perchè, ma il modo in cui Aoi li aveva guardati gli lasciò addosso un peso difficile da ignorare.

  Akari si girò di scatto verso Akihiro, il viso ancora acceso di un rosso intenso. I suoi occhi si abbassarono per l'imbarazzo, e le mani si strinsero ai lati della gonna mentre balbettava:

  -"Mi-Mi dispiace... io.. non volevo-"

  Akihiro, ancora confuso, abbassò lo sguardo e cercò di ricomporsi. Il suo cuore batteva all'impazzata, e non sapeva bene cosa rispondere. Dopo qualche secondo di silenzio, riuscì a trovare la voce.

  -"N-No, va tutto bene" disse, distogliendo lo sguardo.

  Si alzò lentamente, evitando di nuovo gli occhi di Akari. Anche lei si aggiustò e, senza aggiungere altro, iniziarono a camminare verso gli spogliatoi.

  Il silenzio tra loro era carico di tensione. Akihiro cercò di concentrarsi su altro, ma il suo battito del cuore non accennava a calmarsi. Ogni tanto lanciava rapide occhiate intorno, cercando Aoi. Doveva parlarle.

  Dopo essersi cambiati, tornarono in classe. Akihiro si guardò subito intorno e vide Aoi seduta al suo banco. Sembrava normale, concentrata sui suoi libri.

  Raccolse il coraggio e si avvicinò. Ma proprio in quel momento, Aoi si alzò, lo guardò con espressione confusa e disse, con tono neutro che però nascondeva qualcosa:

  -"Non sapevo che tu e Akari foste fidanzati."

  Akihiro spalancò gli occhi, completamente preso alla sprovvista.

  -"Fidanzati?" ripetè, confuso.

  Stava per negare tutto, ma Aoi lo interruppe prima che potesse dire altro.

  -"Sono felice per voi."

  Quelle parole gli rimbombavano in testa come un'eco.

  -"Quindi mi evitavi perchè stavi con Akari?" continuò, con un sorriso quasi forzato. -"Beh, oggi pomeriggio dovrete spiegarmi tutto, allora."

  Akihiro spalancò la bocca per rispondere, ma proprio in quel momento il professore entrò in classe, interrompendo la conversazione.

  Si sedette, ma non riuscì a concentrarsi. Continuava a lanciare occhiate furtive con Aoi, che però non sembrava più voler parlare. il tempo passò lentamente, e ogni minuto aumentava la sua ansia.

  Alla fine della lezione. si voltò di scatto verso di lei, deciso a chiarire subito.

  Ma Aoi aveva già chiuso la cartella e, senza guardarlo negli occhi, disse con una voce quasi impercettibile:

  -"Ci vediamo più tardi a casa mia."

  Poi uscì velocemente dalla classe, senza aspettare una sua risposta.

  Akihiro rimase fermo per un attimo, incapace di capire cosa stesse succedendo realmente.

  Akari si avvicinò a lui, ancora visibilmente imbarazzata per l'incidente del magazzino. Guardandolo con esitazione, gli chiese:

  -"N-Nakahara-kun... cosa è successo con Aoi?"

  Lui sospirò, passandosi una mano tra i capelli. -"Pensa che noi due stiamo insieme. E... non ha voluto spiegazioni."

  Akari sentì il cuore perderle un battito. I suoi occhi si spalancarono per la sorpresa, e il viso le si scaldò di colpo.

  -"Eh...? fu tutto ciò che riuscì a dire.

  Balbettò qualcosa di incomprensibile, poi si ricompose, stringendo i pugni per la tensione. -"Q-Questo pomeriggio dobbiamo assolutamente chiarire le cose!"

  Akihiro annuì. Non aveva altra scelta.

  Così, insieme ad Ayumi e Souta, tornarono a casa per preparasi. Quella sera si sarebbero ritrovati tutti a casa di Aoi, ma Akihiro aveva un brutto presentimento.

  Quella conversazione non sarebbe stata semplice.

  I ragazzi arrivati a casa di Aoi, si ritrovarono davanti alla porta di casa. L'aria era tesa, soprattutto per Akihiro e Akari, che sapevano di dover chiarire la situazione il prima possibile. Souta e Ayumi sembravano meno coinvolti, ma non per questo meno curiosi di capire cosa stesse accadendo.

  Dopo qualche secondo, la porta si aprì e Aoi li accolse con un sorriso gentile.

  -"Entrate pure" disse, facendosi da parte per farli passare.

  I ragazzi si tolsero le scarpe e seguirono le indicazioni di Aoi.

  -"Salite in camera mia" aggiunse con tono tranquillo. -"Io prendo del tè e qualche biscotto."

  I ragazzi annuirono, e iniziarono a salire le scale. La stanza di Aoi era ordinata e accogliente, con una libreria piena di volumi e una scrivania perfettamente organizzata. Si sistemarono intorno a un tavolino basso, aspettando che Aoi tornasse.

  Akihiro, però, non riusciva a stare fermo. Sentiva il bisogno di parlarle subito, di chiarire tutto prima che la situazione sfuggisse di mano. Si alzò di scatto.

  -"Vado in bagno" disse, senza guardare gli altri.

  Senza aspettare risposta, uscì dalla stanza e si diresse verso la cucina, dove trovò Aoi intenta a versare il tè in delle tazze di porcellana.

  Appena i loro sguardi si incrociarono, il cuore di Akihiro battè più forte. Aoi sollevò lo sguardo su di lui, sorpresa dalla sua improvvisa apparizione.

  -"Nakahara-kun?" chiese, inclinando leggermente la testa.

  Lui si sentì improvvisamente nervoso, la bocca si seccò e il cuore iniziò a martellargli nel petto. Con un lieve balbettio, riuscì finalmente a parlare.

  -"A-Aoi... non è come pensi."

  Lei rimase in silenzio per un attimo, poi alzò la testa, confusa. -"Di cosa parli?"

  Akihiro si grattò la nuca, abbassando lo sguardo. -"Io e Akari... non stiamo insieme."

  Seguì un attimo di silenzio. Poi, inaspettatamente, Aoi scoppiò a ridere.

  Akihiro rimase impietrito. -"P-Perchè ridi?" chiese, incredulo.

  Aoi si coprì la bocca con una mano, cercando di trattenere le risate, poi lo guardò con un sorriso divertito. -"Perchè lo sapevo già."

  Akihiro sgranò gli occhi. -"Cosa?"

  -"Non pensavi davvero che ci avessi creduto, vero?" continuò Aoi, incrociando le braccia. -"A scuola ho detto quelle cose solo perchè volevo capire meglio la situazione... e soprattutto perchè tu mi stavi evitando."

  Le ultime parole lo colpirono più di quanto avrebbe voluto ammettere. Arrossì, abbassando nuovamente lo sguardo.

  -"Ero solo impegnato" mormorò, cercando di giustificarsi.

  Aoi lo osservò per un attimo, poi annuì con un sorriso gentile. -"Va bene."

  Akihiro si sentì sollevato, anche se il senso di colpa per averla evitata non lo lasciava del tutto.

  -"C-comunque, posso portarle io le cose in camera" disse, cercando di cambiare argomento.

  Aoi, scosse la testa, ridacchiando. -"No, almeno il tè lo porto io."

  Akihiro accettò con un cenno del capo.

  Mentre Aoi si dirigeva in camera con il vassoio del tè, lui si guardò velocemente intorno. Aveva ancora un dubbio da chiarire.

  Senza perdere tempo, entrò nel salone e iniziò a cercare qualche foto che potesse dargli risposte. Score lo sguardo su alcuni mobili, ma non trovò nulla di utile.

  Dopo qualche secondo, si rese conto che stava rischiando di farsi scoprire. Sospirò, prese velocemente il piatto con i biscotti e si affrettò a raggiungere gli altri in camera.

  Appena Akihiro rientrò in camera, il suo sguardo cadde inevitabilmente su Akari.

  Era seduta accanto a Souta, con le braccia incrociate e un'espressione pensierosa. I suoi capelli ondeggiavano leggermente mentre muoveva la testa, e per qualche strana ragione, Akihiro si ritrovò a fissarli.

  Erano davvero belli.

  Scosse leggermente la testa, distogliendo lo sguardo. Cosa mi sta succedendo?

  Non capiva più nulla. L'episodio nel magazzino... la vicinanza, il battito accelerato, il calore sulle guance. Non era solo imbarazzo? E ora quei pensieri su di lei...

  Cercò di ignorare tutto e si sedette accanto agli altri.

  il gruppo si concentrò subito sullo studio, sistemando libri e quaderni sul tavolo basso della stanza di Aoi. All'inizio, l'atmosfera era produttiva: Si scambiavano appunti, facevano domande, cercavano di ripetere insieme. Ma appena passarono venti minuti, la resistenza di alcuni iniziò a cadere.

  Akari sbuffò, appoggiando la testa sul tavolo. -"Non ce la faccio più..." borbottò.

  Souta la imitò, lasciandosi cadere all'indietro con le braccia incrociate dietro la testa. -"Ci avete messo troppo impegno per così poco tempo. Bisogno dosare le energie."

  Aoi sollevò lo sguardo dai suoi appunti, osservandoli con aria divertita. -"Sono passati solo venti minuti."

  Akihiro accennò un sorriso, mentre Ayumi intervenne con tono pacato.

  -"Beh, tecnicamente delle piccole pause sono fondamentali per mantenere alta la concentrazione."

  Souta si rianimò immediatamente. -"Lo senti, Aoi? Ayumi lo ha detto con parole scientifiche, quindi deve essere vero!"

  Akari annuì con forza, come se quella fosse la conferma definitiva.

  Aoi sospirò, scuotendo la testa con un sorrisetto. -"Va bene, cinque minuti di pausa."

  Non appena Aoi concesse la pausa, Souta e Akari si alzarono di scatto e, con una forza di entusiasmo, avvolsero Ayumi in un abbraccio colletivo.

  -"Sei il nostro angelo salvatore!" esclamò Souta con un tono teatrale.

  Akari annuì ridendo. -"Sei ufficialmente la nostra eroina!"

  Ayumi, colta alla sprovvista, si irrigidì per un attimo, poi si rilassò e rise piano, con il volto leggermente arrossato. -"E-Eh? Non ho fatto nulla di speciale..."

  Aoi osservava la scena con un sorriso divertito, mentre Akihiro si limitava a scuotere la tesa con un sorriso.

  I cinque minuti di pausa volarono, e i ragazzi tornarono a concentrarsi sui libri. Il tempo scorreva tra formule, appunti e tentativi di risolvere gli esercizi.

  Ad un certo punto, Akihiro e Ayumi si bloccarono su un problema particolarmente difficile.

  -"Non riesco proprio a capire questo problema..." mormorò Ayumi, inclinando la testa verso il quaderno.

  Akihiro annuì, osservando il foglio con la stessa espressione confusa. -"Nemmeno io..."

  Mentre cercavano di concentrarsi, Ayumi si avvicinò leggermente per guardare meglio, e senza volerlo i loro corpi si sfiorarono.

  Akihiro sentì immediatamente il calore salire al viso, il suo cuore accelerò e distolse per un attimo lo sguardo, nervoso. Anche Ayumi sembrava accorgersene: Il suo respiro divenne più cauto, le guance si tinsero di rosso, ma non si allontanò.

  Dopo qualche secondo di silenzio imbarazzato, fu lei a parlare con un filo di voce. -"Ehm... sai come risolverlo?"

  Akihiro deglutì, cercando di riprendere il controllo. Afferrò il quaderno e lo guardò con attenzione.

  Una volta.

  Due volte.

  Tre volte.

  Niente. Non ci capiva nulla.

  Alla fine, si arrese e si grattò la nuca, guardandola con un'espressione confusa. -"Mi dispiace... Non ho idea di come si faccia."

  Ayumi abbassò leggermente lo sguardo. -"Ah... Va bene, non importa." La sua voce era appena percettibile, come se fosse un po' delusa.

  Fu allora che Aoi si avvicinò per dare un'occhiata al problema. Si porse verso il quaderno, e nel farlo il suo braccio toccò quello di Akihiro.

  Il panico.

  Akihiro sentì un brivido percorrergli lungo la schiena e si irrigidì immediatamente, con il viso completamente in fiamme.

  Aoi si rese conto del contatto un attimo dopo e si ritrasse di scatto, portandosi una mano vicino al petto. -"S-Scusa!"

  Anche lei era arrossita, il tono della voce più incerto del solito.

  Un silenzio imbarazzato calò nella stanza.

  Souta, che aveva assistito a tutta la scena, se la rideva tra sè e sè, divertito dalla situazione. Non gli sembrava affatto male che il tempo passasse così, piuttosto che a studiare.

  Akari, invece restò in silenzio. Osservava la scena con un'espressione normale, con le mani intrecciate sopra il quaderno.

  Ayumi abbassò leggermente lo sguardo. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma rimase in silenzio.

  Akihiro non resistette oltre. Il cuore gli batteva troppo forte, la tensione nella stanza era diventata soffocante.

  Si alzò di scatto. -"Vado a prendere una boccata d'aria."

  Non aspettò neanche una risposta. Uscì dalla stanza in fretta, quasi come se volesse scappare.

  Appena uscì dalla stanza, Akihiro inspirò profondamente l'aria fresca del corridoio, cercando di calmare il battito forsennato del suo cuore.

  -"Perchè mi comporto così? Perché non riesco a stare calmo? è come se ogni volta che mi avvicino a loro, il mio cuore decidesse di farmi impazzire."

  Si passò una mano tra i capelli, frustato. Negli ultimi giorni, troppe situazioni imbarazzanti lo avevano messo in difficoltà, facendolo sentire come un qualcuno alla ricerca di emozioni sconosciute. Era normale? Era solo perchè non era abituato a stare così tanto a contatto con le ragazze? O c'era qualcosa di più?

  Un rumore di passi lo fece voltare di scatto. Akari era lì, sulla soglia della porta, con un'espressione incerta sul volto.

  -"Ehi..." disse, giocherellando con una ciocca di capelli.

  Akihiro si irrigidì. Il cuore, che aveva faticato a placare, riprese a battergli nel petto con insistenza.

  -"Volevo solo sapere... quando pensavi di chiarire le cose con Aoi?" domandò Akari, incrociando le braccia. Sembrava voler nascondere un certo nervosismo, anche se cercava di apparire disinvolta.

  Akihiro distolse lo sguardo, sentendo il rossore sulle guance. -"Ah... ho già chiarito." rispose, cercando di mantenere un tono neutro.

  Akari inclinò la testa, sorpresa. -"Davvero? Quando?"

  -"Prima, quando ho detto che andavo in bagno..."

  Per un attimo, Akari rimase in silenzio, poi sorrise. -"Oh, allora è tutto a posto." Sembrava sollevata, ma il suo sguardo continuava a osservarlo con attenzione. -"E tu... stai bene?"

  Akihiro sgranò leggermente gli occhi. Perchè gli ha fatto questa domanda? Possibile che fosse così ovvio che era ancora agitato?

  -"S-Sì, sto bene" rispose rapidamente, abbassando lo sguardo.

  Akari annuì, ma non si mosse subito. Sembrava voler dire qualcosa, ma alla fine si limitò a fare un passo indietro. -"Va bene... torniamo dentro, ci stanno aspettando."

  Akihiro la seguì, ma all'improvviso notò un dettaglio che lo colpì come un fulmine a ciel sereno. La luce soffusa del corridoio illuminava i suoi capelli in un modo particolare, facendole risaltare alcune sfumature dorate che non aveva mai notato prima. Per un istante, rimase incantato da quel riflesso, come se il tempo si fosse fermato.

  -"Perchè mi sono accorto solo ora di quanto siano belli suoi capelli?"

  Il cuore gli diede un altro colpo violento nel petto, costringendolo a distogliere lo sguardo prima che lei potesse notare il suo turbamento.

  Tornarono in camera, dove gli altri continuavano a studiare. Il tempo passò rapidamente, ma Akihiro non riusciva a concentrarsi. Ogni volta che Akari si muoveva leggermente accanto a lui, ogni volta che Aoi lo guardava distrattamente o che Ayumi sorrideva timidamente, si sentiva sopraffatto.

  Più tardi, Souta sbirciò fuori dalla finestra e si allungò con uno sbadiglio. -"Ehi, è diventato buio pesto... forse si è fatto un po' tardi."

  Gli altri controllarono l'orologio. In effetti, il tempo era volato senza che se ne accorgessero.

  -"Mi dispiace, non volevo farvi fare così tardi..." si scusò Aoi.

  -"Non preoccuparti, è stato divertente." rispose Akari con un sorriso.

  -"Dovremmo farlo di nuovo." aggiunse Ayumi con entusiasmo.

  Dopo essersi salutati, i ragazzi si separarono per tornare a casa. Akihiro camminava lentamente verso casa sua, aveva la testa piena di pensieri confusi.

  Una volta in camera, si lasciò cadere sul letto, fissando il soffitto. Il suo cuore non sembrava intenzionato a dargli pace.

  -"Cosa mi sta succedendo? Perchè continuo a sentirmi così ogni volta che sono con loro?"

  Chiuse gli occhi, sperando di trovare una risposta. Ma tutto ciò che riuscì a sentire fu il battito incessante del suo cuore, troppo forte per essere ignorato.

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