Capitolo 7: Avvicinamento
Lunedì 1 maggio
La luce del mattino filtrava attraverso la finestra, disegnando striature dorate sul soffitto della stanza. Il suono lontano degli uccelli accompagnava il silenzio, mentre Ayumi sedeva sulla scrivania, con il diario aperto davanti a sè. La penna sfiorava appena la carta, esitando, prima di iniziare a scrivere.
-"Ieri alla fine ero felice. Forse anche troppo."
Un sorriso appena accennato le sfiorò le labbra, mentre il ricordo della giornata precedente riaffiorava nella sua mente. Il bowling, il pranzo insieme, la sala giochi, il centro commerciale... ogni istante era stato perfetto. Eppure, c'era una parte di lei che si sentiva incompleta.
-"Il mio umore si era ripristinato, non ci stavo più pensando."
Sollevò lo sguardo verso lo specchio accanto al letto, osservando il proprio riflesso. Gli occhi leggermente gonfi per il pianto della sera prima, le labbra serrate in un'espressione pensierosa.
-"Ma mentre mangiavamo, ti ho guardato per tutto il tempo."
Si morse il labbro, abbassando lo sguardo sulla pagina. Era stata così felice di stare vicino ad Akihiro. Ogni sua parola, ogni suo sorriso, la faceva sentire speciale.
-"Akihiro... mi piaci."
Scrivere quelle parole le fece accelerare il battito del cuore.
-"Ieri ero felicissima. Vorrei rivivere quei gironi come questi. Questi sono i giorni che mi rendono felice."
Si fermò un attimo, sospirando piano. Ricordava ancora la sensazione della mano di Akihiro che stringeva la sua, il calore che aveva provato in quel momento. Era stata sul punto di lasciarsi andare, dirgli tutto.
-"Ieri, quando mi hai presa per mano, il mio cuore stava per esplodere. La mia felicità era al limite, il mio umore era alle stelle."
Un rossore le salì alle guance mentre ripensava a quel momento. Quanto aveva desiderato che non finisse mai?
-"Grazie a tutte queste cose, non so perchè mi è venuto in mente di provare a dichiararmi."
Appoggiò la penna sul foglio e intrecciò le dita tra loro, stringendole leggermente. Cosa le era passato per la testa? Era stata una follia?
-"Non so perchè, ma la mia mente mi diceva che ci sarei riuscita e che tu avresti accettato."
Chiuse gli occhi per un istante, lasciandosi avvolgere dal silenzio della stanza. Poi riprese a scrivere.
-"Dopo che mi hai vista con quel vestito e dopo quel tuo complimento, mi hai fatto sentire male... dalla felicità. Ma ora, ripensandoci, forse lo dicevi solo ad Aoi e Akari."
Un leggero velo di tristezza si riflettè nel suo sguardo. Aveva voluto credere che qulle parole fossero rivolte solo a lei. Ma forse si stava solo illudendo.
-"Ieri ti ho preso e ti ho portato lì. Ormai ero sul punto di dichiararmi, non resistevo più. Ma, proprio nel momento migliore, sono stata interrotta. Forse... forse è stato meglio così."
Si fermò di nuovo, stringendo il diario tra le mani. Era davvero meglio così? O si era solo arresa troppo facilmente?
Lentamente, chiuse il diario e lo strinse al petto, lasciando che un lungo sospiro sfuggisse dalle sue labbra.
-"Si sta avvicinando la giornata dello sport. Chissà come andrà."
Posò il diario sulla scrivania e si alzò, allungandosi verso la finestra. L'aria del mattino era fresca e leggera. Forse era il momento di smettere di pensarci troppo e concentrarsi sul presente.
Ma una cosa era certa: i suoi sentimenti per Akihiro non sarebbero svaniti così facilmente.
Venerdì 5 maggio
Ayumi sedeva alla sua scrivania, il diario aperto davanti a sè. Il ticchettio della pioggia leggera contro la finestra riempiva la stanza, accompagnato dal fruscio della penna sulla carta.
-"La settimana è andata normalmente. Io e Akihiro non ci siamo parlati molto, purtroppo."
Un piccolo sospiro sfuggì dalle sue labbra mentre ripensava ai giorni passati. Ogni mattina lo aveva visto entrare in classe con il solito sorriso, circondato da Aoi, Akari e gli altri. Ma le loro conversazioni si erano ridotte a semplici scambi di saluti e qualche frase di circostanza.
-"Ho notato che si è avvicinato un po' di più ad Akari."
Ayumi si fermò un istante, mordicchiando il tappo della penna. Non era gelosa, o almeno cercava di convincersi di questo. Ma la verità era che vederlo sempre più vicino ad Aoi e Akari la faceva stare male.
-"Addirittura lui e Akari hanno pranzato insieme."
Un pugno le strinse lo stomaco mentre ricordava quel momento. Li aveva visti seduti uno accanto all'altra in mensa, chiacchierando e ridendo. Era rimasta a guardarli per qualche secondo, poi si era voltata per non pensarci.
-"Ho sentito che si sono parlati però del nostro rapporto. Vorrei che Akari la smettesse di preoccuparsi per me."
Ayumi abbassò lo sguardo sulla pagina, le dita che stringevano la penna con più forza. Akari era sempre stata gentile con lei, forse fin troppo. Sapeva che voleva aiutarla, ma in fondo, questo la faceva sentire ancora più fragile.
-"Aoi sembra non capire i sentimenti che prova Akihiro, però io devo aiutarla a capirlo."
Si fermò a riflettere su quelle parole. Era davvero pronta ad aiutarla? Aoi era un'amica, ma nel profondo del cuore Ayumi sapeva che, se mai avesse capito i propri sentimenti, avrebbe potuto essere una sua rivale.
-"Akihiro ha preso anche un bel voto, mentre io ho preso un'insufficienza."
Un altro sospiro. Gli studi non erano mai stati il suo punto forte, e quella settimana aveva avuto la testa troppo occupata dai suoi sentimenti per riuscire a concentrarsi.
-"Si stanno avvicinando gli esami di metà trimestre, e dovrò impegnarmi. Devo mettercela tutta."
Si diede una piccola pacca sulle guance, cercando di spronarsi. Non poteva permettersi di fallire. Non voleva essere sempre quella che restava indietro.
Un lieve sorriso le illuminò il volto mentre scriveva l'ultima frase.
-"Sono felice però, perchè il presidente del consiglio studentesco ci ha chiesto una mano per organizzare il festival sportivo. Non vedo l'ora, anche perchè spero di passare più tempo con Akihiro."
Appoggiò la penna , chiudendo lentamente il diario. Quella era la sua occasione. Il festival sportivo poteva essere il momento perfetto per avvicinarsi di nuovo ad Akihiro.
Sabato 6 maggio
La luce del mattino filtrava attraverso le tende leggere della camera di Ayumi. Si stiracchiò nel letto, sentendo il profumo del tè che proveniva dalla cucina. Per una volta, la casa era più viva del solito.
-"Oggi i miei genitori sono a casa. Sono contenta."
Era raro che fossero entrambi liberi dallo stress del lavoro. La loro presenza la faceva sentire più serena, quasi come se fosse tornata bambina.
Si alzò lentamente e, dopo una colazione tranquilla, si mise a scrivere nel suo diario.
-"Ci stiamo organizzando per un'altra uscita. Spero che ci riusciamo."
L'idea di passare un altro pomeriggio con gli altri la entusiasmava. L'ultima volta si era divertita così tanto che avrebbe voluto rivivere quei momenti ancora e ancora.
Ma in fondo, sapeva che il motivo principale per cui desiderava di uscire di nuovo era uno solo.
-"Voglio tornare a scuola solo per vederti, Akihiro. Spero che il tempo passi veloce."
Il suo cuore battè più forte al solo pensiero di lui. Si morse il labbro, sentendosi sciocca, ma non poteva negarlo: ogni volta che lo vedeva, anche solo da lontano, il suo umore migliorava all'istante.
-"Lunedì vi farò pranzare insieme, a te e Aoi. Farò di tutto per lasciarvi soli, te lo prometto."
Scrivendolo, avvertì una leggera stretta al petto. Non era facile, ma doveva aiutare Aoi a capire i propri sentimenti. E se fosse stato destino, forse anche Akihiro avrebbe compreso i suoi.
Chiuse il diario e si preparò per uscire.
La spesa non era mai stata una delle sue attività preferite, ma quel giorno decise di prendersi il suo tempo. Camminava tra gli scaffali con la mente altrove, finchè un dettaglio attirò la sua attenzione.
A pochi metri di distanza, vicino alla sezione degli snack, riconobbe due figure familiari. Erano Souta e Akari, che parlavano mentre compravano qualcosa.
Si nascose istintivamente dietro uno scaffale, osservandoli. Ridevano, sembravano a loro agio. Ma perchè erano soli?
-"Chissà di cosa stanno parlando. Chissà perchè sono solo loro due."
Qualcosa dentro di lei la spinse a restare ancora un attimo a guardarli. Souta aveva cambiato espressione, e sembrava più serio, mentre Akari sorrideva lo stesso con il suo modo sicuro e affascinante.
Ayumi sospirò e scosse la testa, rimproverandosi per aver dato troppo peso a quella scena. Poi prese i suoi acquisti e si avviò verso casa.
Quel sabato le aveva lasciato tante domande in sospeso. Ma forse, presto avrebbe trovato le risposte.
Lunedì 8 maggio
Ayumi si svegliò con un obbiettivo chiaro in mente: quel giorno avrebbe fatto avvicinare Akihiro e Aoi. Se lui non riusciva ancora a capire i suoi sentimenti, forse una spinta nella giusta direzione l'avrebbe aiutato.
Entrata in classe, li osservò con attenzione. Erano vicini, ma sembravano appartenere a due mondi separati, come due stelle che brillavano lontane l'una dall'altra. Ayumi si morse il labbro, poi prese una penna e con un gesto apparentemente distratto la lasciò cadere proprio verso di loro.
-"Akihiro! Aoi!" Li chiamò con voce naturale, sperando che la sua mossa avesse effetto.
Come previsto, entrambi si abbassarono contemporaneamente per raccoglierla. Le loro mani si sfiorarono per un istante, il tempo di un respiro trattenuto. I loro occhi si incontrarono, e Ayumi notò subito il rossore che si diffuse sulle guance di Akihiro. Aoi, invece, mantenne la calma, ma un sorriso leggermente imbarazzato le increspò le labbra.
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Akihiro abbassò subito lo sguardo e prese la penna, porgendola ad Ayumi con un cenno impacciato. Lei lo ringraziò con un sorriso gentile, ma dentro di sè sentì un lieve pizzico al petto. Perchè non riusciva ad essere completamente felice?
Ma non si fermò lì. Il piano doveva proseguire.
Durante il cambio d'ora vide che entrambi si erano alzati. Aoi era proprio dietro ad Akihiro. Un'occasione perfetta.
Con un respiro profondo, Ayumi fece un passo avanti e, fingendo di inciampare spinse leggermente Aoi e Akihiro.
Il tempo sembrò rallentare.
Aoi, colta alla sprovvista, perse l'equilibrio e finì per aggrapparsi istintivamente alla divisa di Akihiro, che si irrigidì all'improvviso. La sua mano sentì il tessuto della camicia di lui sotto le dita, il calore del suo corpo a pochi centimetri di distanza. Akihiro sobbalzò, incapace di muoversi, sentendo il profumo leggero di Aoi avvolgerlo.
I loro volti erano incredibilmente vicini, così vicini che Ayumi riuscì a vedere lo sguardo confuso di Akihiro e il lieve imbarazzo negli occhi di Aoi. Il cuore di Akihiro stava battendo all'impazzata, il suo viso era rosso fuoco, mentre Aoi, con la sua solita grazia, si ricompose rapidamente, allontanandosi con un piccolo sorriso imbarazzato.
-"Mi dispiace, non volvevo..." mormorò Aoi, riordinandosi la divisa.
-"T-tutto bene...!" riuscì solo a dire Akihiro, distogliendo lo sguardo e passandosi una mano tra i capelli, ancora visibilmente scosso.
Ayumi si affrettò a scusarsi, abbassando la testa come se fosse veramente dispiaciuta, anche se sapeva bene che tutto era andato esattamente come voleva.
O almeno così credeva.
Mentre osservava Akihiro e Aoi ancora leggermente imbarazzati, sentì dentro di sè una strana sensazione, un piccolo vuoto che le pesava sul petto.
Doveva essere felice giusto? Aveva fatto un passo avanti per aiutare Aoi e Akihiro a stare insieme. Era quello che voleva.
Eppure...
Si strinse le mani dietro la schiena, sforzandosi di sorridere.
-"Dovrei essere felice..." si ripetè nella mente. -"Dovrei essere felice."
Alla ripresa delle lezioni, Ayumi non riusciva a distogliere lo sguardo da Akihiro e Aoi. Anche se il suo piano era andato come previsto, quel vuoto dentro di lei non accennava a scomparire. Continuava a fissarli, analizzando ogni loro minimo gesto, ogni interazione, cercando di capire se tra loro ci fosse davvero qualcosa.
Seduta dietro di lei, Akari notò il suo sguardo insistente. All'inizio non ci fece troppo caso, ma dopo diversi minuti si accorse che Ayumi non aveva smesso neanche per un secondo di guardare quei due.
Approfittando della prima interruzione, si sporse in avanti, avvicinandosi all'orecchio di Ayumi con un sorriso furbo.
-"Ehi... da quanto tempo li stai fissando?" sussurrò con tono divertito.
Ayumi sobbalzò, sentendo il volto diventare bollente all'istante. Si girò di scatto verso Akari, cercando di nascondere il suo imbarazzo, ma il panico la bloccò per un momento. Doveva inventarsi qualcosa, e in fretta.
-"I-io... non è quello che pensi!" balbettò, evitando lo sguardo curioso di Akari.
-"Oh? E allora perchè li guardavi in quel modo?"
Ayumi si sforzò di mantenere la calma. Fece un respiro profondo e, con un sorriso forzato, rispose:
-"è solo che... il loro rapporto mi sembra stano."
Akari inarcò un sopracciglio, visibilmente interessata.
-"Strano? In che senso?"
Ayumi abbassò leggermente lo sguardo, giocherellando con la manica della divisa. Poi, con voce più sicura, spiegò:
-"A scuola sembrano così distanti, non si parlano quasi mai... Ma quando siamo fuori, è diverso. Hai visto anche tu al bowling, no? Akihiro le ha fatto quei complimenti... E Aoi sembrava così a suo agio con lui. Non trovi che sia strano?"
Akari la osservò attentamente, portandosi un dito alle labbra mentre rifletteva sulle sue parole. Non ci aveva mai fatto caso prima, ma ripensandoci... era vero.
-"Mh... ora che lo dici, effettivamente non mi ero mai soffermata a pensarci."
Si appoggiò alla sedia con un'aria pensierosa, poi lanciò un'occhiata verso Akihiro e Aoi. Forse Ayumi aveva ragione. C'era una sorta di discrepanza nel loro rapporto, un equilibrio strano che non riusciva a decifrare.
Così dopo quelle parole, Akari, senza nemmeno accorgersene, iniziò a osservare i due anche lei.
Mentre la lezione scorreva lentamente, Akari si avvicinò leggermente al banco di Ayumi e, con un filo di voce, la chiamò:
-"Ayumi..."
La ragazza si girò di scatto, sorpresa, incrociando lo sguardo attento di Akari.
-"Dobbiamo trovare un modo per farli pranzare insieme" le sussurrò con un sorriso furbo.
Ayumi rimase immobile per un istante. Il cuore le diede un piccolo tuffo nel petto, ma si costrinse a sorridere. Era quello che voleva, giusto? Vedere Akihiro felice, aiutarlo a capire i suoi sentimenti... Anche se, dentro di lei, qualcosa si stringeva dolorosamente.
-"Si, hai ragione" rispose con un sorriso forzato. -"Facciamolo."
Quando suonò la campanella del pranzo, le due ragazze si diressero verso Akihiro e Aoi.
-"Ehi, vi andrebbe di pranzare con noi oggi?" chiese Akari con tono spensierato.
Akihiro annuì subito, senza pensarci troppo.
-"Certo!"
Aoi, sorpresa dalla proposta, si guardò intorno per un attimo, poi sorrise leggermente.
-"Va bene."
-"Perfetto!" intervenne Ayumi, cercando di suonare il più naturale possibile. -"Voi due avviatevi, noi dobbiamo avvisare Souta e poi vi raggiungiamo."
Akihiro e Aoi annuirono e si incamminarono insieme verso il giardino.
Akihiro era nervoso, anche se gli altri sarebbero arrivati dopo pochi minuti, non riusciva a non essere nervoso, stando da solo con Aoi.
Appena si allontanarono, Akari e Ayumi corsero da Souta per spiegargli il piano.
-"Ascolta, vogliamo lasciare soli Aoi e Akihiro a pranzo" spiegò Akari con entusiasmo.
Appena sentì quelle parole, gli occhi di Souta si illuminarono di pura gioia.
-"Ohhh, mi piace! Contate su di me!"
Soddisfatte, le due ragazze si scambiarono un'occhiata complice e insieme cercarono un buon punto di osservazione. Si fermarono davanti a una finestra che dava sul giardino, da cui potevano vedere tutto senza essere notati.
Akihiro e Aoi, nel frattempo, avevano raggiunto una panchina sotto l'ombra di un albero. Lentamente, si sedettero uno accanto all'altra.
Ayumi li osservò da lontano, stringendo il lembo della sua divisa. Il vuoto dentro di lei si faceva sempre più grande, ma si ripetè che stava facendo la cosa giusta.
Mentre sedevano sulla panchina, il silenzio tra Akihiro e Aoi divenne quasi toccabile. La brezza leggera faceva ondeggiare le foglie degli alberi sopra di loro, ma nessuno dei due trovava il coraggio di rompere l'imbarazzo.
Aoi, dopo qualche secondo, si girò verso di lui con un'espressione leggermente perplessa.
-"Ma... dove sono finiti gli altri?" chiese, guardandosi intorno.
Akihiro incontrò il suo sguardo e sentì immediatamente il calore salire sulle guance. Essere da solo con Aoi lo metteva in agitazione, anche se non capiva esattamente il perchè.
-"N-non lo so..." rispose, distogliendo lo sguardo e cercando di mantenere la calma.
L'atmosfera restò tesa per qualche secondo. Nessuno parlava, entrambi evitavano di guardarsi direttamente. Poi, un suono improvviso ruppe il silenzio: blip.
Akihiro tirò fuori il telefono e vide un messaggio da parte di Akari. Lo lesse rapidamente prima di sollevare lo sguardo verso Aoi.
-"Ehm... Akari ha scritto che sono rimasti in classe perchè un professore voleva parlare con loro."
Aoi si appoggiò allo schienale della panchina, incrociando le braccia e fissando il vuoto.
-"Con un professore? Chi sa di cosa si tratta..."
Akihiro, che già si sentiva a disagio, cercò di distendere la tensione tra loro.
-"Q-quindi... siamo rimasti solo noi due..." balbettò, cercando di sembrare naturale.
Aoi annuì con un leggero sorriso. -"Sì, direi di sì."
Akihiro distolse lo sguardo, cercando di calmarsi, ma non poteva negare che la situazione lo mettesse in imbarazzo. Tuttavia, prima che il silenzio tornasse a imporsi, Aoi cambiò discorso.
-"A proposito... per quanto riguarda un'altra uscita, forse per questo mese non è il caso di organizzarne una."
Akihiro la guardò con un'espressione leggermente triste.
-"Oh... perchè?" chiese, cercando di nascondere la delusione.
-"Beh, avremo gli esami di metà trimestre tra non molto, e poi ci sarà il festival sportivo. Saremo sempre impegnati."
Akihiro abbassò leggermente lo sguardo, consapevole che avesse ragione.
-"Sì... capisco..." rispose con un sorriso un po' amaro.
Ma prima che il suo umore potesse peggiorare, Aoi aggiunse con entusiasmo:
-"Però... potremmo organizzarci per studiare insieme a casa di qualcuno! Sarebbe divertente e utile, no?"
Akihiro la guardò, sorpreso. L'idea di studiare con Aoi, Akari e gli altri gli sembrava improvvisamente molto allettante.
-"Oh! S-sì! Mi sembra una grande idea!" rispose con un sorriso genuino.
Vedendolo così entusiasta, Aoi non potè fare a meno di sorridere a sua volta.
Nel frattempo, poco distante, Ayumi, Akari e Souta continuavano a spiarli dalla finestra. -"Aspetta un attimo..." mormorò Souta, stringendo gli occhi. -"Perchè improvvisamente stanno ridendo così tanto?"
-"Chissà cosa si sono detti..." aggiunse Akari, accigliandosi leggermente. Ayumi, Invece, rimase in silenzio. Li guardava ridere insieme, e per quanto si sforzasse di sentirsi felice per loro, non poteva ignorare il senso di vuoto che si allargava dentro di lei.
Tornati in classe, l'aria tra Akihiro e Aoi era densa di un silenzio carico di tensione. Souta, seduto accanto a Akihiro, se ne accorse immediatamente: gli sguardi sfuggenti, i movimenti impacciati, le guance lievemente arrossate. Ma decise di non dire nulla, limitandosi ad osservare la scena con un sorriso trattenuto.
Nessuno parlò per il resto della lezione, e il tempo sembrava scorrere più lentamente del solito. Akihiro si sentiva stranamente consapevole di ogni singolo movimento di Aoi, e ogni tanto lanciava occhiate furtive verso di lei, solo per distogliere subito lo sguardo non appena i loro occhi rischiavano di incrociarsi.
Quando finalmente la campanella suonò la fine delle lezioni, Akihiro si alzò di scatto, come se avesse bisogno di sfuggire a quella strana atmosfera. Afferrò la cartella con troppa foga, facendo quasi cadere alcuni quaderni. Ayumi e Akari rimaste al loro posto, lo osservavano in silenzio.
-"Beh, sembra che il nostro piano abbia quasi funzionato" sussurrò Akari con un sorriso soddisfatto.
Ayumi annuì, ma il suo sorriso era tirato, forzato. Forse era gelosa, non voleva che si avvicinassero troppo, però doveva.
Mentre gli studenti uscivano dalla classe, Ayumi, Akari e Souta si scambiarono un'occhiata d'intesa e sgattaiolarono via velocemente, lasciando Akihiro e Aoi da soli.
Il silenzio tra loro era visibile. Akihiro si accorse solo in quel momento di quanto la classe sembrasse improvvisamente troppo grande, troppo vuota. Si voltò verso Aoi, che lo guardava con un'espressione imbarazzata.
-"Allora... io vado" disse lei, abbassando leggermente lo sguardo e facendo un passo indietro.
Akihiro ingoiò a vuoto. Sentiva il cuore martellare nel petto. -"O-okay" balbettò, mentre fingeva di concentrarsi sulla sua cartella.
Aoi si voltò e uscì dall'aula.
Solo quando il suono dei suoi passi si distolse nel corridoio, Akihiro si rilassò leggermente. Fece un respiro profondo e si sistemò la cartella sulla spalla, ma nel farlo il suo sguardo cadde sul banco di Aoi.
Qualcosa spuntava da sotto.
Si avvicinò e vide che era un libro. Lo tirò fuori e, non appena lesse il titolo, capì subito che fosse importante.
-"Accidenti... le serve per studiare."
Senza pensarci due volte, uscì di corsa dall'aula e si precipitò lungo il corridoio. Raggiunta l'uscita della scuola, si guardò intorno freneticamente, ma Aoi non era più lì.
Vide un professore camminare poco distante e, senza esitare, gli si avvicinò.
-"Mi scusi, professore!"
L'insegnate si fermò e lo guardò con un sopracciglio sollevato. -"Sì?"
-"Sa dove abita Aoi? Ha dimenticato questo libro ed è importante per lo studio..."
Il professore lo guardò per un attimo con aria perplessa, poi indicò la strada a sinistra. -"Vai dritto per un po', dovresti trovarla. Abita in quella zona."
Akihiro fece un rapido inchino. -"Grazie mille!"
Poi si mise a correre.
Il vento gli sferzava il viso mentre attraversava la strada, il respiro accelerato per la corsa. Gli occhi scrutavano ogni angolo, finchè finalmente la vide.
-"Aoi!" la chiamò, quasi senza fiato.
Lei si voltò sorpresa, fermandosi di colpo. -"Nakahara?"
Akihiro rallentò il passo, cercando di riprendere fiato. -"Aoi... hai dimenticato... il tuo libro" riuscì a dire tra un respiro e l'altro, porgendoglielo.
Aoi spalancò gli occhi. -"Oh... è vero!" Lo prese con delicatezza e abbassò leggermente lo sguardo. -"Hai corso tutto questo tempo solo per riportarmelo?"
Akihiro divenne rosso. -"B-bhe... ti serve, no?" distolse lo sguardo, grattandosi nervosamente la nuca.
Aoi sorrise dolcemente. -"Grazie, davvero. Sei molto gentile, Nakahara-kun."
Lui divenne ancora più rosso e abbassò lo sguardo. -"N-non è niente."
Per qualche secondo rimasero in silenzio, il vento leggero che faceva svolazzare i capelli di Aoi.
Poi lei fece un passo indietro. -"Allora... ci vediamo domani?"
Akihiro annuì, cercando di non sembrare troppo impacciato. -"S-sì."
Aoi gli rivolse un ultimo sorriso prima di voltarsi e incamminarsi verso casa. Akihiro la osservò allontanarsi, il cuore ancora accelerato. Poi sospirò, si passò una mano tra i capelli e si avviò verso casa, ancora immerso nei suoi pensieri.
Akihiro tornò a casa con il fiato ancora corto, le gambe leggermente stanche per la corsa, ma il cuore accelerato per un altro motivo. Ogni volta che ripensava allo sguardo dolce di Aoi e a quel -"Sei molto gentile, Akihiro" il calore gli risaliva fino alle orecchie.
Tolse le scarpe e si incamminò verso il soggiorno, ma appena mise piede dentro, notò subito qualcosa di strano. Sua madre era lì, in piedi, ad aspettarlo... con un sorriso fin troppo felice stampato sul volto.
Akihiro si fermò di colpo, perplesso. -"Ehm... che succede?" chiese, alzando un sopracciglio.
Sua madre lo osservò con occhi scintillanti. -"Oh, niente" rispose con tono casuale, ma il suo sorriso si allargò. -"Quindi alla fine ti sei incontrato con quella ragazza?"
Il cuore di Akihiro perse un battito. Strinse istintivamente le mani sulla tracolla dello zaino. -"Q-quale ragazza?" chiese, cercando di mantenere la calma.
Sua madre ridacchiò. -"Dai, non fare il finto tonto. Quella ragazza carina con i capelli viola."
Akihiro sentì il viso andare a fuoco. L'unica persona che corrispondeva a quella descrizione era Aoi. Ma... come faceva sua madre a saperlo?
-"Come la conosci?" balbettò, guardandola con sospetto.
Sua madre inclinò leggermente la testa. -"Oh, quindi ammetti che è lei?"
Akihiro sentì il cervello andare in corto circuito. -"N-non è questo il punto!" esclamò, cercando disperatamente di deviare il discorso. -"Come fai a sapere di lei?"
Sua madre sospirò, incrociando le braccia. -"Be', è normale che tu non te la ricordi... ma quella ragazza l'hai già incontrata tanto tempo fa."
Akihiro rimase pietrificato.
-"Di cosa stai parlando?" chiese, con il cuore che gli martellava nel petto.
Sua madre non rispose subito. Si voltò e uscì dalla stanza, lasciandolo lì con mille domande che gli ronzavano in testa. Dopo pochi istanti tornò, con una vecchia fotografia in mano.
-"Guarda qui."
Gli porse la foto. Akihiro abbassò lo sguardo... e il mondo intorno a lui sembrò fermarsi.
Nella foto c'era lui, da bambino. E accanto a lui, una bambina dai capelli viola.
Gli occhi di Akihiro si spalancarono. La riconobbe all'istante.
Era Aoi.