Capitolo 16: Una giornata al mare
L’auto viaggiava tra curve dolci e tratti assolati, mentre i raggi del sole filtravano dal parabrezza e riempivano l’abitacolo di una calda luce dorata. L’aria era impregnata di quella tipica euforia da partenza, e il caldo estivo si faceva sentire con forza, al punto che anche il climatizzatore sembrava arrendersi.
-"Che giornata!" esclamò Souta, sventolandosi con la mano. -"Questo caldo è una benedizione, altro che fastidio! Il mare ci aspetta!"
Seduta accanto al finestrino, Aoi teneva il volto rivolto verso il panorama che si apriva oltre la strada. Il vento le muoveva piano i capelli viola, e il riflesso del mare in lontananza le brillava negli occhi.
-"Guarda lì..." disse piano, quasi sognante. -"Il mare sembra ancora più bello da quassù."
Akari, seduta al suo fianco, si sporse per guardare fuori anche lei. I suoi lunghi capelli biondi ondeggiarono mentre osservava l’orizzonte. -"Hai ragione. è... stupendo."
Ayumi, dall’altro lato, non parlava. Fissava il panorama in silenzio, le braccia incrociate e un pensiero silenzioso che sembrava tenerle compagnia. Souta era al centro del sedile posteriore, intento a chiacchierare e lanciare battute, mentre Akihiro, seduto davanti accanto allo zio di Souta che guidava, se ne stava in silenzio.
Aveva un solo pensiero fisso in mente: -"Sto andando al mare con delle ragazze... tutte insieme... in costume...."
Il suo cuore batteva in modo strano. Non era solo agitazione. Era una combinazione di entusiasmo, nervosismo e quel pizzico di panico che accompagna ogni adolescente in situazioni simili. E se avesse detto qualcosa di inappropriato? Se si fosse comportato nel modo sbagliato?
Quando finalmente arrivarono, fu come se tutto il mondo rallentasse per un attimo. Il mare si stendeva davanti a loro, blu e immenso, e la spiaggia dorata scintillava sotto il sole come un tappeto di luce. I ragazzi non persero tempo: appena l’auto si fermò, saltarono fuori come molle, ridendo e correndo verso la sabbia.
Lo zio di Souta li salutò con un cenno, dirigendosi verso il noleggio per ombrelloni e lettini. Nel frattempo, loro iniziarono a togliersi i vestiti sopra i costumi con una naturalezza quasi studiata.
Akihiro, vedendole, si voltò d’istinto. Il suo cuore sobbalzò. -"Solo costumi... solo costumi..." cercava di convincersi, ma niente da fare. Il batticuore era troppo forte.
Mentre era ancora immerso nei suoi pensieri imbarazzati, sentì una pacca decisa sulla schiena. Si girò di scatto.
-"Ehi, non puoi perderti lo spettacolo!" esclamò Souta con un sorriso malizioso e il dito puntato verso le ragazze. -"Quando ti ricapita di stare al mare con loro, eh?"
Akihiro deglutì, imbarazzato, mentre i suoi occhi scorrevano – anche se solo per un istante – sulle figure delle ragazze sotto il sole.
C’era qualcosa di magico in quella giornata, qualcosa che andava oltre l’estate e il mare. Era una promessa di momenti indimenticabili, di emozioni che stavano appena iniziando.
Appena posati gli zaini sulla sabbia, Akihiro si avvicinò lentamente al gruppo. Aveva lo sguardo basso, le guance accese di rossore e le mani che tremavano leggermente lungo i fianchi. Non riusciva a distogliere il pensiero: -“Sono davvero al mare... con loro. Con Aoi, Ayumi... e Akari. In costume.”
-"Akihiro!" esclamò all’improvviso una voce allegra. Era Akari. E prima che potesse anche solo reagire, la ragazza gli afferrò la mano con forza, tirandolo verso la riva. I suoi lunghi capelli biondi ondeggiavano mentre correva, trascinandolo come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-"Ehi, aspettate!" gridò Aoi, che li osservava da dietro. Fece un balzo in avanti, rincorrendoli senza esitazione. Ayumi, un po’ più distante, strinse i pugni e sbuffò. -"Non scappate da sole!" esclamò, lanciandosi anche lei in corsa.
Akihiro era in preda al panico. Il cuore gli martellava nel petto, il fiato corto, le gambe che quasi non rispondevano. -“Calma, è solo il mare... sono solo delle ragazze in costume... oddio.”
Chiuse gli occhi. Forse era meglio non vedere.
Souta li seguiva a passo tranquillo, ridendo sotto i baffi. -"Questo giorno sarà leggendario."
Arrivati in riva, Akari non perse tempo. Si gettò in acqua con un tuffo elegante e potente, sollevando spruzzi tutt’intorno. Gli altri, invece, rimasero incerti sulla riva, saltellando tra le onde fredde.
-"Brrrr... è gelida!" si lamentò Aoi, stringendosi le braccia.
-"Come fa Akari a starci così bene?" chiese Ayumi, rabbrividendo.
Akari, da sott’acqua, riemerse all’improvviso schizzandoli tutti con energia. L’acqua gelida li colpì in pieno, e un coro di brividi e urla si levò dalla spiaggia.
-"Dai, venite dentro! è bellissima!" gridò, prima di inabissarsi di nuovo.
Akihiro, ancora sul bagnasciuga, balbettò: -"T-troppo fredda... com’è possibile che lei stia così bene...?" Ma Akari era già sparita tra le onde.
All’improvviso Ayumi si avvicinò a lui. I loro corpi quasi si sfiorarono. Akihiro abbassò lo sguardo, sentendo la sua presenza troppo vicina, troppo intensa.
-"Ti va... di tuffarti insieme? Possiamo... tenerci per mano." La sua voce era bassa, quasi un sussurro.
Akihiro si voltò e, nel vederla così vicina, in costume, con gli occhi leggermente bassi e le guance lievemente arrossate, perse l’equilibrio e cadde in acqua con uno splash! plateale.
-"Ehhhh?! Akihiro, che succede?!" urlarono Aoi e Ayumi correndo verso di lui.
Akihiro, cercando di rialzarsi confuso, si aggrappò a qualcosa di morbido e vellutato.
-"Q-questa sensazione... cosa... cos’è?"
Aoi si irrigidì all’istante, il viso completamente rosso. -"A-Akihiro..." balbettò, paralizzata.
Ayumi non perse tempo: -"IDIOTA!" gli mollò un pugno in testa, facendolo risprofondare in acqua con un tonfo.
Dall’altra parte Akari e Souta si piegavano in due dalle risate.
-"Ahahaha! Questa è da raccontare a tutti" urlava Souta tra un colpo di tosse e l’altro.
Quando Akihiro riemerse, stropicciandosi gli occhi, chiese confuso: -"C-cosa... cosa è successo?"
Aoi, con il viso incandescente, scosse la testa. -"N-niente... niente..."
Ayumi si avvicinò di nuovo a lui e, a bassa voce, gli sussurrò all’orecchio: -"Datti una calmata, Akihiro. E stai attento a dove metti le mani."
-"Ehm? Di che sta parlando?" si chiese lui, finché non alzò lo sguardo... e vide Aoi.
Era lì, a pochi passi da lui, l’acqua che le arrivava alle cosce, i capelli bagnati che le si attaccavano alla pelle, il costume che evidenziava ogni sua curva in modo perfetto, ma elegante.
Era lei. La ragazza che gli piaceva. La ragazza che amava.
Il cuore ricominciò a battere all’impazzata. Il rossore gli salì in viso come un’ondata.
Si coprì subito la faccia con le mani. -"I-il sole... è troppo forte... mi sta scaldando la faccia... ecco tutto..."
Akihiro uscì lentamente dall’acqua, i piedi affondavano nella sabbia bagnata a ogni passo, e il cuore... il cuore non smetteva di martellare nel petto. Si passò una mano tra i capelli ancora gocciolanti, poi guardò indietro.
Aoi, Ayumi, Akari.
Erano lì, a giocare tra le onde, le risate che si univano al suono del mare. Un’immagine che sembrava uscita da un sogno estivo. Akihiro si morse il labbro, abbassò lo sguardo. -“Io... amo Aoi, giusto?” pensò.
Ma qualcosa dentro di lui lo confondeva.
Si allontanò con la scusa di andare in bagno, anche se la vera fuga era da quei pensieri. Camminava a testa bassa, con il cuore pieno di dubbi. -“Perché, allora, quando Ayumi si avvicina... mi sento così?”
-“E Akari... anche lei riesce sempre a farmi battere il cuore...”
Si fermò un attimo davanti allo specchio del bagno. Si diede un piccolo schiaffo.
-"Scemo... ami solo Aoi. Solo lei..." sussurrò a se stesso, cercando di convincersi. Ma quando uscì e vide Ayumi e Akari ridere insieme, i loro occhi brillare sotto la luce del sole, si bloccò.
Il cuore tornò a battere più forte.
-"Forse... è perché loro sono le uniche ragazze che mi sono state veramente vicine da quando sono arrivato in questa scuola... forse... le amo tutte e tre."
Scrollò la testa, tentando di scacciare quel pensiero.
Tornato al gruppo, cercò di evitare gli sguardi delle ragazze, soprattutto di Aoi. Ma bastava un sorriso, un gesto, e il cuore tornava a tremare.
-"è il momento della rivincita!" gridò Souta, alzando in aria una palla da beach volley. -"Formiamo le squadre!"
Alla fine si divisero così: Akihiro e Aoi da una parte, Akari e Souta dall’altra. Ayumi, per ora, era in attesa. Avrebbe giocato con uno dei perdenti... ma avrebbe scelto lei chi.
La partita cominciò con entusiasmo. Akari partì subito all’attacco, sfoderando una battuta micidiale che volò sopra la rete e cadde precisa.
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-"Uno a zero!" urlò, esultando.
Il secondo scambio fu ancora più acceso: Akari e Souta giocarono d’intesa, facendo punto ancora una volta.
Ma al terzo, Akihiro si fece valere. Con un colpo deciso mandò la palla a terra, portando la sua squadra sul tabellone.
Toccava ad Aoi battere. Lei prese posizione, un po’ incerta, stringendo la palla tra le mani.
Akihiro si avvicinò per darle qualche consiglio, ma... non si rese conto di quanto si fosse avvicinato. Era alle sue spalle, e i loro corpi si sfiorarono. Le gocce d’acqua scivolavano ancora sulla pelle di entrambi.
-"Ecco, se alzi il braccio così e poi—" Akihiro prese delicatamente il suo braccio, per mostrarle il gesto... e solo allora si rese conto.
Il contatto. La vicinanza. Il calore.
Si staccò di scatto.
-"S-scusa!" balbettò, lo sguardo rivolto verso il basso, il volto acceso come un pomodoro.
Aoi rimase immobile. Gli occhi sbarrati, le guance incandescenti. Guardava dritta davanti a sé, il cuore che le rimbombava nel petto. -“Ha... mi ha toccata...” pensava confusa.
Akari scoppiò a ridere. -"Ahahah! Sei troppo impacciato, Akihiro!"
Souta rise di gusto anche lui: -"Non puoi toccarla così davanti a tutti! Almeno aspetta la sera!"
Akihiro voleva scomparire.
Ayumi, invece, guardava la scena in silenzio. Aveva il viso scuro, lo sguardo basso.
-“Avrei voluto essere io al posto di Aoi... Voglio farlo anch’io. Voglio stare così vicino a lui.”
La partita finì tra risate e applausi, con Akari e Souta che alzarono le braccia al cielo, vittoriosi.
-"E due a zero per noi!" esclamò Akari soddisfatta, dando un cinque a Souta.
Ayumi, invece, sorrise fra sé. Perfetto, pensò. Adesso tocca a me.
Senza perdere tempo, si avvicinò al campo e si posizionò al fianco di Akihiro. Il cuore le batteva forte, ma la determinazione era chiara nel suo sguardo. Finalmente aveva l'occasione perfetta.
Akihiro le passò la palla. -"Fai del tuo meglio" disse con un sorriso gentile.
Ayumi annuì... poi si voltò lentamente verso di lui, sfoderando uno sguardo dolce ma pieno d’intenzione.
-"Akihiro... puoi aiutarmi a battere?"
Il ragazzo si irrigidì. Quella richiesta... quel tono... perché mi sta guardando così?
Nonostante i dubbi, si avvicinò. Come era già successo poco prima con Aoi, i loro corpi finirono per sfiorarsi. Ma stavolta Ayumi non si tirò indietro.
Il suo respiro rallentò, le mani tremavano appena. Il suo corpo è così vicino... è il momento giusto...
Sentiva il calore che passava da lui a lei. Aveva il cuore in gola.
Ma prima che potesse dire o fare altro, una voce squarciò quel momento:
-"Ehi, attento, Akihiro!" gridò Akari, con un tono più acuto del solito.
-"Sei di nuovo troppo vicino!" aggiunse Aoi, il viso visibilmente teso.
Akihiro, confuso, abbassò lo sguardo. No... ancora una volta? Vide chiaramente quanto fosse vicino al corpo di Ayumi, e il panico esplose nel suo petto.
-"AAAHH!!" urlò dall’imbarazzo.
Tentò di indietreggiare, ma Ayumi fu più veloce.
-"Aspetta!" disse, e si lasciò cadere su di lui con un movimento rapido, intenzionale.
Akihiro perse l’equilibrio e cadde all’indietro nella sabbia, trascinato da lei. In un attimo si ritrovò a terra, con Ayumi sopra di lui.
I loro corpi si toccavano. Il suo viso a pochi centimetri da quello di lei.
Il cuore di Ayumi sembrava voler esplodere. Le guance erano rosse, le labbra leggermente socchiuse. -"Ci siamo...," pensò. -"è il momento perfetto."
Akihiro, completamente paralizzato, sentiva le mani poggiate sui fianchi della ragazza. Il suo corpo era caldo, profumato, incredibilmente vicino.
-"Non riesco... a muovermi..."
Il battito impazzito, il respiro spezzato. Tutto si era fermato attorno a loro.
Ayumi gli fissò gli occhi, carichi di emozione e desiderio. Si avvicinò lentamente, inclinando leggermente la testa, mentre il suo cuore batteva come un tamburo impazzito.
Ma proprio quando le loro labbra stavano per sfiorarsi...
-"AYUMI!!" Due voci gridarono all’unisono.
Akari e Aoi corsero verso di loro, strappandola di peso da sopra Akihiro.
-"Che diavolo stavi facendo?!" sbottò Akari.
-"Ti sei fatta male?!" disse Aoi... ma il rossore sul suo viso raccontava una storia diversa.
Ayumi si rialzò lentamente, le mani ancora tremanti, un sorriso quasi provocatorio sulle labbra.
-"Solo... un piccolo incidente."
Akihiro rimase a terra, il cuore che ancora non voleva calmarsi. Guardò il cielo azzurro sopra di lui, cercando di riprendere fiato.
-"Che diavolo sta succedendo oggi...?"
Akihiro uscì dall’acqua ancora tutto rosso in viso, le mani nei capelli gocciolanti, e lo sguardo confuso. -"Cos'è appena successo...? " si domandava, camminando lentamente verso l’ombra degli ombrelloni.
Si sedette sulla sdraio sotto quello che avevano scelto come "loro punto base", cercando di calmare il cuore che sembrava voler uscire dal petto. Da lì osservava i suoi amici continuare a giocare con la palla da spiaggia, tra risate e schizzi d’acqua. Il sole stava iniziando a calare, tingendo il cielo con sfumature arancioni, e una brezza leggera cominciava a sollevarsi.
Fu allora che Souta corse verso il gruppo, con un’espressione esageratamente euforica.
-"Ragazzi! Lo zio ha portato della carne!" esclamò con entusiasmo. -"Stasera si fa il barbecue!"
-"Davvero?!" disse Ayumi, quasi saltando dalla gioia.
-"Che figata!" aggiunse Akari battendo le mani.
-"Ci voleva proprio, sto morendo di fame..." sospirò Aoi con un sorriso rilassato.
Nel frattempo, lo zio di Souta aveva già iniziato a sistemare la griglia e le sedie. I ragazzi, tra una battuta e l’altra, si avviarono verso le docce per sciacquarsi prima della cena.
Le docce erano poco distanti, divise in sezioni maschili e femminili da un piccolo muretto e delle tende blu sbiadite. L’acqua scorreva forte e fredda, e il vapore si mischiava all’odore di salsedine.
Akihiro si stava bagnando i capelli quando sentì una pacca decisa sulla schiena.
-"Ahi!" fece, voltandosi di scatto.
Souta era lì, con il solito sorrisetto furbo stampato sul volto. -"Ehi... lo sai che le docce delle ragazze sono a pochi metri, vero?"
Il suo sguardo era quello di chi aveva in mente qualcosa di decisamente poco raccomandabile.
Akihiro lo guardò perplesso. -"E quindi?"
-"E quindi..." sussurrò Souta, avvicinandosi come se stesse confidando un segreto prezioso. -"è un’opportunità d’oro. Possiamo sbirciare."
Akihiro sgranò gli occhi. -"Cosa?! Sei impazzito?!"
-"Ma dai, solo un’occhiata! Non fa male a nessuno..." disse Souta, cercando di convincerlo con un sorriso da complice.
Ma Akihiro scosse la testa, arrossendo fino alle orecchie. -"Non è giusto nei loro confronti!" esclamò, con tono fermo. -"Non possiamo approfittarci di loro così!"
Souta sbuffò. -"Che noia... sei troppo rigido, lo sai?"
-"E tu sei un pervertito!" ribatté Akihiro. Poi, con tono più basso ma deciso, aggiunse: -"Se ci fosse stata Yuna... tu non esisteresti più, credimi."
Per un attimo, calò il silenzio. Poi Souta scoppiò in una fragorosa risata. -"Ahahah! Forse hai ragione. Ok, ok... niente missione sbirciatina. Mi lavo e basta."
Entrò nella doccia accanto con aria teatrale, ancora ridacchiando.
Akihiro rimase fermo sotto il getto d’acqua, con il cuore che batteva stranamente veloce. Vedere le ragazze lavarsi...
Solo il pensiero lo fece arrossire di nuovo. Il viso gli diventò incandescente.
-"Che cavolo mi passa per la testa..." borbottò tra sé. Poi afferrò il miscelatore e lo girò verso il freddo.
Un getto gelido lo colpì in pieno.
-"AAAHHHHHH!!" urlò.
Ma non si fermò. Rimasero lì, lui e l'acqua fredda, mentre tentava con tutte le sue forze di reprimere i pensieri più pericolosi.
Usciti dalle docce, avvolti da un’aria fresca che profumava di mare e salsedine, i ragazzi si ritrovarono sotto il cielo che ormai stava lentamente indossando il suo abito notturno. Le prime stelle iniziarono a sbucare tra le nuvole rarefatte, e la sabbia ancora tiepida sembrava raccontare ogni risata che aveva ascoltato quel giorno.
Akari si fermò per un istante, sollevando lo sguardo verso il cielo. I suoi lunghi capelli biondi danzavano leggeri nella brezza serale.
-"Che atmosfera stupenda..." sussurrò, quasi rapita. -"Voglio rivivere momenti così... ancora e ancora."
Aoi, accanto a lei, le sorrise con dolcezza.
-"Hai ragione. Sono questi i momenti che resteranno nei nostri cuori."
-"I migliori della nostra giovinezza..." aggiunse Ayumi, stringendosi nel suo asciugamano mentre guardava verso il mare nero e brillante.
Nel frattempo, poco più in là, Akihiro e Souta erano intenti a grigliare la carne. Il profumo si mescolava con l’aria di mare, creando un misto irresistibile che faceva brontolare lo stomaco.
Akihiro voltò distrattamente lo spiedino che teneva in mano, ma i suoi occhi caddero, inevitabilmente, su Akari. Il modo in cui il fuoco danzava tra i suoi capelli, la silhouette disegnata appena dall’ombra della sera... -"è davvero... bella, " pensò, prima di scuotere la testa. -"No, no... basta! Dai, concentrati sulla carne, non su... quello."
Girò rapidamente lo sguardo, cercando di soffocare il rossore che gli stava salendo sul viso.
Una volta pronta, la carne fu portata al centro, su un grande asciugamano steso sulla sabbia. I ragazzi si sedettero in cerchio, con piattini improvvisati, bacchette e grandi sorrisi.
Il crepitio della brace, le risate leggere, il rumore calmo delle onde: tutto era perfetto.
Mentre masticava un boccone particolarmente gustoso, Akihiro si ritrovò a parlare senza pensarci troppo.
-"Sono felice..." disse con un tono tranquillo ma sincero. -"Questo giorno... lo voglio rivivere ancora e ancora."
Per un attimo ci fu silenzio. Poi, come una reazione a catena, tutti sorrisero.
-"Anche io!" disse Ayumi, con gli occhi brillanti.
-"è stato uno dei giorni più belli di sempre..." aggiunse Aoi, guardando Akihiro per un attimo.
-"Ehi, la prossima volta portiamo anche dei marshmallow!" rise Souta.
-"E delle luci da mettere intorno agli ombrelloni!" rise Akari.
Risero tutti insieme. In quel momento, nessuno era solo. Nessuno si sentiva di troppo. Erano solo ragazzi, amici, sotto le stelle, a godersi un'estate che forse non avrebbero mai dimenticato.
La cena finì tra risate, battute e piccoli scherzi. Una volta ripulito tutto, i ragazzi si misero lentamente a raccogliere le proprie cose. Il sole era ormai scomparso da tempo, e la spiaggia era avvolta da una calma silenziosa, rotta solo dal suono delle onde.
Saliti di nuovo in macchina, stanchi ma soddisfatti, nessuno parlava più molto. Il caldo della giornata aveva lasciato spazio alla brezza tiepida della sera, e i finestrini abbassati lasciavano entrare l’aria salmastra del mare.
Akari sedeva con la testa poggiata sulla spalla di Aoi, già assopita. Ayumi osservava fuori dal finestrino, con lo sguardo perso tra le luci lontane. Souta russava leggermente, con il capo appoggiato al sedile.
Akihiro sedeva davanti, accanto allo zio di Souta che guidava in silenzio, rispettando quel momento di quiete. Osservava lo specchietto retrovisore. Il riflesso gli mostrava le tre ragazze: diverse, uniche... tutte parte del suo mondo.
Abbassò leggermente lo sguardo, sussurrando solo per sé:
-"Che giornata incredibile..."
Poi sentì una voce alle sue spalle, flebile. -"Anche per me..."
Era Aoi. I suoi occhi si incrociarono per un istante nello specchietto.
Akihiro si voltò appena, senza dire nulla, ma sorrise.
Il resto del viaggio proseguì in silenzio. La città si avvicinava, e con essa il ritorno alla normalità. Ma nel cuore di Akihiro, e forse in quello di tutti loro, qualcosa era cambiato.
Erano solo ragazzi. Ma quella notte d’estate, sulla sabbia e sotto le stelle, avevano creato un ricordo che li avrebbe accompagnati per sempre.